venerdì 24 ottobre 2014

Amara delusione

Sono deluso. Amaramente deluso.

Penso che di fondo non ci sia una soddisfazione tale da farmi sopportare tanto malessere.
Certo, potrei raffrontarmi ma a che pro? Per convincere me stesso che ciò che provo in realtà è nulla messo alla pari di qualcuno che magari soffre fisicamente e mentalmente assieme assoggettamenti dell'anima?

No ci penso nemmeno un po', che egoista e immaturo. Quello che mi manca è forse ciò che mai avrò, ciò che il sistema ti obbliga a non avere. Perchè boia faus, non prendiamoci per il culo, si è tutto molto bello, gli impegni, la volontà, etc etc. Ma non funziona così il mondo. Il mondo funziona che tu nasci in una famiglia di merda, ti passi una vita di merda con un lavoro di merda solo per risolvere la tua vita di merda piena di stenti.

Poi se ti va bene nasci figlio di papà e hai già mezzo lavoro fatto eh. Buona scuola, agganci sicuri, mangiare la metà della merda del tipo qui sopra e continuare a fare parte di una élite che guarda chi lavora, ah no pardon, chi Lavora come se fosse sceso dalla luna.
Loro che sono abituati ai bei vestiti e a comandare. Loro che fanno finta di faticare, loro che lamentano stanchezza, loro che non sanno un cazzo ma vanno avanti di luoghi comuni e frasi da denuncia sociale tratte dai peggiori centri sociali anarchici; che poi di anarchico hanno ben poco spesso e volentieri, ma sapete, l'immagine va per la maggiore.

"Come stai? tutto bene?", sorriso di etichetta e faccia da culo da prendere a schiaffi, risposta "va alla grande", e giù a sopportare la loro inettitudine e la loro stupidità solo e solamente perché si fa parte di un sistema che sta 1:1000000000000. Già, come dice sempre mia madre "fa' attenzione, nella vita si ha sempre bisogno di qualcuno". Ok, ma per questo devo sopportare un mondo bieco fatto solo da copertine e pagine bianche?

Dio, quelle pagine le voglio scrivere, le voglio far parlare. Voglio vedere quelle fottute lettere balzare di foglio in foglio per esternare tutto il marcio che vedo e che questi presunti umani non vedono. Li vedo viziati e già deliranti nel loro piccolo ego che sa solo di inesperienza mista ad arroganza. Sopporto.

Non è cosa buona giudicare, anche perché porta ad essere giudicati di conseguenza, ne sono consapevole, ma certe situazioni, certi atteggiamenti, certi ragionamenti e buonismi non li sopporto più. Le persone sono cattive, acide, brute. Le persone ingannano e creano maschere solo per farsi notare. Le persone, quelle persone chi sono? chi le ha cresciute? Non capisco, mi guardo, li guardo e non capisco. Cosa vogliono?

Bevo un poco di camomilla. Guardo una notifica su wts, mia cugina che dopo averle scritto "sono follemente innamorato di te" crede parlassi sul serio, sciocchina.

Si. Sono deluso. Vorrei viaggiare il mondo, da solo. Solo. Anzi, non solo, magari con un cane. o solo con me stesso.. non lo so. Vorrei viaggiare, mollare questo mondo, questa città, queste persone, questo stile di vita che ti corrode il cervello e ti corrobora ogni idea di sfruttamento e perdita di tempo che ad ogni dì non fa che annichilirti come persona. No dai, non sono tragico, solo che la vedo così la mia vita. Mi guardo allo specchio e mi domando dove sarò fra 10 anni. Dovrei impormi dei paletti, ma alla vita non si possono imporre dei paletti. Certo potrei usare un po' di ottimismo, peccato non ne sia stato dotato da piccolo. Potrei, ma a che pro? nuovamente lo stesso quesito.

Vorrei. Il vorrei è un verbo bellissimo, esprime i ragionamenti. Vede nelle materia quello che uno ha già visto nella mente. Qualcuno li chiama sogni, altri li chiamano desideri. Io non lo so, mi limito a concepirli e a ragionarci su.

Ovvio, anche a me piacerebbe fare l'hippy della situazione, partire zaino in spalla e perdermi tra i monti tibetani, camminare in lungo e largo, vedere città e arricchirmi culturalmente di qualcosa che il 99% delle persone che ho conosciuto nemmeno si immagina. Sono d'accordo, è importante la pagnotta, si. Ma l'animo? Quello come lo arricchisci? Che Dio mi perdoni ma non di certo spelando cavi.

Non sapevo cosa fosse la speculazione filosofica, anche se l'ho usata per 22 anni. Ecco, non c'è cosa più bella di domandarsi chi si è, perchè ci si comporta in alcuni modi e da li trarre conclusioni.

Noi siamo noi. Noi siamo tutti. Noi siamo tutto. Cos'è il resto?

Ciò negherebbe la mia teoria dei tre livelli di maturità di per sé, ma poco importa, voglio provare.

Tutto ciò che mi resta è provare. A 20, a 40 o a 60, non importa, bisogna provare, domandarsi e farsi una luce di ragionamenti. Non riesco ad odiare, sono uno che non riesce a portare rancore, d'altronde siamo tutti uomini ed ognuno ha le sue paure e le sue debolezze, ma ciò non toglie l'amaro.

L'ho detto. Sono deluso, amaramente deluso.

D.G.

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