sabato 19 ottobre 2013

Oltre agli occhi

Cosa c'è oltre agli occhi?
Una tempesta di pensieri
e idee del passato,
idee di ieri.

Li vedo li,
buttati sul muro,
come se quest'ultimi fossero adagiati su fogli di carta.
Immensi fogli di carta,
privi di nome e corpo.
Fogli lasciati in balia di se stessi,
morti in balia di se stessi.

Chi li afferra e li tira giù dai pensieri?
Chi riesce a frenarli nella loro corsa?
Siamo ciò che è prescritto,
prescritto a sua volta da noi stessi.
Siamo un infinito di esseri, distesi nel nulla,
attimi indiscussi del tempo.
Giochi della sorte razionale,
ecco cosa siamo,
e sempre noi diamo vita al male.

Stupidi fogli di stupidi attimi.
Metto per esteso ciò che dovrebbe essere virente.
Parlo di ciò che non so...
peggio per me,
alla prossima.

giovedì 3 ottobre 2013

Letteratura fast food, o la letteratura da riempimento.

Se tra le peggio cose metto i soldi, ancora più pena mi fanno le esecrazioni di quelle cose che dovrebbero rimanere come capostipite della società libera e incondizionata, o almeno, condizionata da vari e molteplici fattori..

Evito di parlare dello schifo che mi provoca questo consumismo perchè sennò poi mi accusereste di essere comunista..e che Dio me ne scampi!!
Quindi arrivo al dunque.

Sono oramai un pò di mesi che viaggio per le autostrade..e la fermata all'autogrill è obbligatoria, a meno che uno non abbia una vescica di ferro..
Quando entri in quel maledetto posto dove le cose costano magicamente il triplo, vedi li, buttati come orfani, come bambolotti senza vita, come semplici pezzi di carta, dei libri..

I libri, non importa il titolo, non importa lo scrittore, l'importante è che siano libri. Oggetti che da Qualcosa sono diventati puro commercio, oggetti che dovrebbero avere uno scopo ben preciso nella vita dell'uomo ma che sembrano oramai surclassati da tablet e-book etc etc...

Il vecchio libro, quello che lo prendevi, ne tastavi le pagine, alcune più ruvide, altre più lisce.. Ne ascoltavi il profumo attraverso le melodie della vista in una concezione diversa dal bit, dallo 0-1, dall'ON/OFF.
Loro, curve armoniose piene di pensieri, mattoni della cultura e della facoltà, tempi passati a pretendere e inalare emozioni.

I libri non dovrebbero essere un commercio, i libri dovrebbero esistere, esistere per insegnare, dare qualcosa, poter passare da maestro ad allievo tutto ciò che serve per affrontare il mondo..
Certo, si dice che un viaggio vale più di mille libri, ma io intanto mi leggo mille e uno libri, così sono sicuro di aver viaggiato almeno una volta in vita mia. Ma bando alle ciance.

Mi piange il cuore a vederli li, soli, come fossero niente...non so esattamente dire ciò che provo quando li vedo messi sullo scaffale, ma certo è che tutto meriterebbero tranne che essere trattati come riempitivo.

Libri orfani di una cultura oramai orfana..
D.D.G.