mercoledì 15 maggio 2013

Stendhal - La certosa di Parma

Romanzo, come dire, pieno!
Romanzo pieno di avventura, intrighi, amori, sangue e scorrettezze, un romanzo bello!
Opera stupenda incentrata ovviamente in Italia, più precisamente a Parma, e che segue le vicende del giovane Fabrizio del Dongo, giovane rampollo esiliato dal proprio castello per colpa del fratello più grande, finirà nella battaglia di Waterloo dove conoscerà per la prima volta cosa vuol dire avere fame, cosa vuol dire doversi fidare degli sconosciuti, e cosa vuol dire tirare fuori l'animo guerriero dei 20 anni.
Qualcuno, o meglio Lui, solamente Lui, ha cantato una canzone dove diceva "prendi il bene di una donna e chiudilo nel cuore dei 20 anni....", bene, lui aveva capito tutto, ma Fabrizio no, Fabrizio era inesperto, era acerbo non conosceva le passioni, ne aveva sentito parlare, ma nulla più.., e quando si è trovato a dover gestire tutte quelle novità dal niente, si è confuso...
La lettura delle sue movenze in questi ambiti, mi ha ricordato molto me stesso le prime volte affrontati 'sti problemi, un trauma, ma col tempo fatta l'abitudine...e lui, con la possibilità di viaggiare, è diventato uomo, si è formato...
Poi sempre più avanti vuoi per le vicissitudini, vuoi per Stendhal gli sono capitate le grane e li è stato uno scendere, fino arrivare al più nero e pestilenziale finale...finale....magnifico, magnifico quanto venefico...
mi ha lasciato di stucco, proprio perchè eccezionale.
Con Stendhal non ci riesci mai ad abituarti ad un certo ritmo..., la fine de Il rosso e il nero mi avrebbe dovuto dare monito della fine del romanzo, ma dopo 350 pagine, la tua mente ha talmente tanto girato per le feste, gli abiti, i saloni, il Whist, che siamo abbagliati da quei secoli oramai passati, ma rimasti nei nostro cuori, come se anche senza esservi partecipati, sentiamo essere stati li, chissà, forse con la mente, forse con lo spirito, o forse col cuore.
Voto: S+
Damiano D.G.

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