sabato 6 dicembre 2014

Uomini fragili

Non posso fare a meno di notare che, con tutto questo trambusto provocato dai media sia innegabile una sorta di ripetitore umano che funge ad oltranza.
Qualsiasi sia il tema, sempre e comunque viene a palesarsi lo sconcerto, l'afflizione e la subitanea rimozione con annessa indignazione; basta davvero guardare qualsiasi social network o programma tv per notarlo.

Arriviamo al dunque. Sembra oramai, ed aggiungo un bel purtroppo, essere diventata una campagna mediatica anche il problema "violenza sulle donne". Dico purtroppo perché solitamente chi ne parla in primis è un baldanzoso (ogni aggettivo ribaltatelo tranquillamente anche al femminile) che non ha mai avuto a che fare con l'argomento, secondo non ha concepito la gravità dell'accaduto perché non si è mai trovato di fronte ad una situazione tale da sentirsi disarmato ed impotente quando, potrebbe benissimo scappare da quella fottuta situazione ma Dio santo, non riesce. E non chiedete lui il perché, non lo sa. Semplicemente è un blocco che prende dentro e inchioda al pavimento. Un blocco che ti dice "corazzati" e tu ti chiudi a riccio, diventi impenetrabile ed i tuoi occhi rimangono l'unico vessillo di una speranza, fine a se stessa, per ciò che in realtà saranno costretti a vedere, ma che non dovrebbero. Fa male non poter agire, sentirsi annichilito da una forza più grande sentirsi umiliato e senza possibilità di fuga quando ad un occhio esterno davvero salta semplicemente la domanda -ma perché non ti ribelli? perché non fuggi?-. Domane inutili. bisogna passarci.

Tutto questo porta ovviamente a ricordare che una donna che non denuncia, è prima di tutto fragile, è piena di timore, paura per il futuro, paura per se stessa. Il non sentirsi capace di affrontare una situazione che porterebbe 90/100 il suo malfattore a odiarla all'ennesima potenza, dopo ciò che ho scritto più sopra, non fa nient'altro che cementare il suo spirito. La forza viene a mancare si. E un paio di botte, alle volte, sono più "rassicuranti" di un insicurezza spirituale futura.

Io non posso e non riesco però a fare a meno di pensare che in tutta questa campagna mediatica che mi fa vomitare, scusate la finezza, vi sono figure che personalmente, alcune volte rispecchiandomi in loro, mi hanno dato modo di riflettere e crescere, e scrivere queste 4 righe. Il tutto per gridare ad alta voce che c'è un limite nello sparare a zero sull'uomo e che la maggior parte di essi non merita di essere additato come un criminale solo perché ha il pene; ciò non toglie che portare avanti campagne di "outing mentale" sia utile, ma non di certo come per momento viene sponsorizzata la cosa. Ripeto, è sufficiente guarda su internet o nei programmi per corroborare la ma tesi.

Sono giovane, ne sono cosciente, ma poco alla volta sento di maturare. E ciò che vedo in quelli giovani come me e che stanno affrontando una vita piena di incertezze non è nient'altro che fragilità.
Accantoniamo pure il lato economico, anzi mettiamoci un velo pietoso. Prendiamo in considerazione l'animo di questi giovani ragazzi.
Dio santo, li vedo io, li vedo soffrire. Li vedo bramare attenzioni che puntualmente vengono a mancare. Li vedo dolci e molto spesso deboli, ma cercano di nasconderlo. Sono insicuri. Hanno pianto, hanno sofferto per via del gentil sesso, come è giusto che sia (??).
Si, si sono dimenati, si sono spezzati il cuore in 4 e hanno sentito lo stomaco andare a puttane. Hanno fatto a gara con la vita e con le sue armi. La solitudine, la voglia di rivincita, la depressione, l'insicurezza, il sentirsi inadatti. Si, perché questi giovani uomini che vengono lasciati, che vengono traditi, che vengono trattati alle volte come pezze da piede, non sono nient'altro che adulti del domani.
Si stanno formando, stanno crescendo e stanno capendo che forse, prima di dire "ti amo" devono davvero sapere chi hanno di fronte. Stanno raggiungendo la maturità attraverso occhi lucidi e guance rigate dalle lacrime.
E tutto questo molto probabilmente mentre erano su un bus, o a lavoro o addirittura in mezzo ad una folla urlante. O più semplicemente nel proprio letto. Quando lì, da solo, tiri le somme e -Dio sono solo-.
Già, sei solo caro amico.

Alla fine gli uomini sono questo, non mostri, ma pezzi di vetro che se lasciati cadere a se stessi, si infrangono in mille pezzi.
Sono uomini, sono fragili. Ecco tutto.

Damiano Grilli

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